Gioco d’Azzardo e Moralità Oggi in Italia

Il Gioco d’azzardo oggi è completamente legale e diffuso anche in italia, sospinto da campagna pubblicitarie che non lesinano a dispensare consigli su come arricchirsi giocando.

Avete letto qualcosa sui sottili studi, affidati a esperti comunicatori, concernenti i messaggi subliminali nella pubblicità?
Si tratta di quel genere di comunicazione che inocula una induzione a fare o dire nella direzione voluta dall’emittente senza che il destinatario del messaggio percepisca il meccanismo.
Tanto maggiore è il numero dei soggetti che potrebbero essere destinatari del messaggio tanto maggiore è, percentualmente, la possibilità che esso dia frutti.
Tanto meno è cosciente da parte del ricevente la percezione del fine dell’emittente tanto più il messaggio è efficace.
Di questo tipo di messaggi trovate un campione in uno spot del momento sul gioco del poker.
Ci sono tre giocatori attorno a un tavolo che fronteggiano un quarto giocatore che ha perso.
Mi sembra facile, pur da profano della materia, scoprire quanto sta alle spalle dello spot che dice sostanzialmente: giocate perché la fortuna arriderà anche a voi.
Ma, in quale contesto lo dice e a chi?
I tre giocatori hanno – uno in particolare – la “faccia da furbi”.
Dal contesto emerge che hanno ripetutamente fregato il quarto.
Il giocatore protagonista non è elegantemente vestito; non ha il rolex al polso; non tira fuori di tasca il portasigarette d’oro. Ossia è un soggetto dalle modeste possibilità economiche.
Soprattutto non ha l’aria dei James Bond che vanno al casino e anzi sono volutamente marcati alcuni tratti dell’espressione del viso (in particolare la posizione delle sopracciglia, gli occhi vacui) che ci farebbe dire che il soggetto ha la “faccia del cretino”. Ossia è scelto un personaggio collobile in una categoria al di sotto del mediamente intelligente.
Dunque il messaggio è destinato ai “nati perdenti” – di condizioni modeste, non scafate, che nella vita si son fatte turlupinare e che, in particolare, giocando hanno già rimesso del denaro – ai quali si dice: “E’ venuto anche per te il momento del riscatto. Non importa se non sei particolarmente intelligente, se ti hanno già fregato e se, pur non nuotando nell’oro, hai già perso le tue sostanze… Continua perché ora è arrivato il tuo momento”.
Visto che c’è di mezzo l’azzardo, ci può essere qualcosa di più disonesto?
(non sono peraltro più lodevoli tutti i numerosi spot che raccomandano di darsi a qualsiasi forma di gioco d’azzardo la cui pubblicità dovrebbe essere frenata dal Decreto Dignità approvato nel luglio 2018).
Questa disonestà è neutralizzata dalla formuletta ”il gioco crea dipendenza” pronunciata in tutte le occasioni con la frettolosità assimilabile (in fatto di lettura) ai caratteri sempre più piccoli che caratterizzano i contratti bancari e di assicurazione?
Si direbbe di no se risulta che nel solo anno 2017, 17 milioni di italiani hanno gettato nel gioco 101,8 miliardi di euro.
Certo per la mia pochezza c’è qualcosa che mi sfugge… Ossia: come si conciliano gli spot – e quello spot – e il gioco d’azzardo di qualsiasi natura con gli articoli da 718 a 721 del codice penale che sanzionano il gioco d’azzardo?
…. Forse col fatto che lo stato, controllandone le autorizzazioni che lo rendono lecito, dalle disgrazie di chissà quanti giocatori e delle loro famiglie ha ricavato (mi attengo a dati del 2017) 8 miliardi di euro?
Qualcuno ha letto di Trilussa “la moralità di quelle”?… Che valga lo stesso per la moralità dello stato (con la esse molto piccola!)

Avv. Domenico Carponi Schittar