Il Compenso di un Avvocato, Quanto Dovrebbe Essere ?

Leggo ne Il Caso del 10 maggio che un difensore di quattro parti civili – in un processo a carico di cinque imputati con diciotto parti civili – ha interposto ricorso contro la liquidazione di un compenso a carico dello stato pari a euro 21.612 (oltre accessori) ma il ricorso è stato respinto non ritenendosi che il numero di imputati, il numero di parti civili e lo sviluppo del processo lungo trenta udienza sia “da solo” indicativo della complessità del procedimento e della complessità dell’impegno professionale e comunque perché “la maggiorazione del 20% per ogni parte è rimessa al potere discrezionale del giudice di merito” e pertanto non v’è nulla da dire.

Sia pure…. Tuttavia proviamo a fare il cosiddetto “conto della serva” commisurando il compenso avvocato di 21.612 euro alla sola partecipazione alle udienze. Ne risulta:

– 21.612 euro: 30 udienze = 720 euro ad udienza,

– 720 euro: 5 ore mediamente = 144 euro ad ora…

Non discuto che ciò corrisponda alla corretta applicazione della tariffa, … tuttavia è un compenso ragionevole ove si tenga conto – a solo titolo di raffronto – del fatto che il prezzo della mano d’opera per riparare la cisterna dello scarico di un gabinetto a Milano si aggira intorno ai 60 € o 80 € all’ora?

Ma, soprattutto, a quanto scenderebbe quel compenso avvocato orario – qualunque sia la svalorizzazione per la “complessità dell’impegno professionale” – se si tenesse conto di

(1) i colloqui con i clienti,

(2) eventuali indagini difensive,

(3) eventuali memorie difensive,

(4) la redazione degli atti consueti,

(5) i tempi persi aggirandosi per le cancellerie per le copie degli atti,

(6) lo studio di un fascicolo farraginoso anche quando riguardi un solo imputato,

(7) lo studio di memorie delle altre parti,

(8) il compenso avvocato deve tenere conto anche delle ore perdute rimanendo a disposizione quando le udienze non iniziano all’ora stabilita.

Domenico Carponi Schittar,  Avvocato in Venezia